CIRCUITO "MANDINGO DI DOLCEACQUA"© Dolceacqua da vivere

SCEGLI DI PASSARE UNA VACANZA DA SOGNO A DOLCEACQUA. NON TE NE PENTIRAI

18/08/11

Dolceacqua un paese che non sta mai fermo..!!!! Da noi l'estate non finisce mai!

Se pensavate che Dolceacqua fosse solamente un paese da visitare.. vi stavate sbagliando!!! Inserisco alcuni video inseriti da diversi navigatori su alcune manifestazioni che si tengono ogni anno. Potrete notare che è un paese molto vivo e giovane. Per saperne di più vi basta andare su you tube e digitare Dolceacqua. Noterete una miriade di manifestazioni, le quali continuano ad ottenere un'enorme successo ogni anno.
Per conoscere le date e altro clicca quì.
Dunque allora.. cultura, balli, poesie, manifestazioni varie, cene tipiche, ristoranti, feste patronali, ecc.. durante tutto il corso dell'anno Dolceacqua intratterà i suoi turisti nei migliori dei modi.


28/02/11

Carnevale a Rio? No grazie, io sto con i BELI NUI!!


martedì 8 marzo alle ore 15.00 - 12 marzo alle ore 20.00


Piazza San Filippo, Dolceacqua

Le gelide giornate invernali non hanno tolto brio al giovane ed euforico gruppo dei “Beli Nui”,nuovamente pronto a tornare sulla scena per entusiasmare grandi e piccini con il Carnevale Invernale.


L’evento avrà inizio l’8 Marzo con la sflilata pomeridiana per poi ritrovarci per la cena e il ballo in maschera nella tensostruttura allestita per l’occasione in Piazza San Filippo a Dolceacqua. Si proseguirà venerdì 11 Marzo con l’Happy Hour seguito dalla “Spaghettata Belottata”.

Il gran finale sarà sabato 12 Marzo quando danze e allegria saranno

02/02/11

Festa di San Sebastiano a Dolceacqua

       Dolceacqua 30 gennaio 2011- Il fulcro di questa tradizione risiede nell'azione processionale. Il giorno precendente la festa, viene tagliato un albero di alloro appositamente coltivato nei boschi dalla confraternita di San Sebastiano, detta dei "bastianin"Alle ore 15,30 la tradizionale Processione di San Sebastiano con la processione del Santo e dell'Albero di Alloro adornato di Ostie accompagnato dai grandi Crocifissi delle Confraternite ospiti della Manifestazione. In questa processione i due grandi Crocifissi sono della confraternita Nostra Signora della Misericordia d'Albenga, il grande crocifisso ha un peso di circa 90 kg e un altezza di circa 6 mt.e il più piccolo circa 50 kg. Di peso e un'altezza di 4 mt, le altre confraternite invitate quest'anno sono Penitenti Neri Di Monaco, San Sebastiano Camporosso,San Giovanni Evangelista Civezza, San Giovanni Battista Villanova di Albenga. Ha concelebrato la messa e la processione il Vicario generale della diocesi d'Albenga Mons. Giorgio Brancaleone.


Un evento molto sentito nell'antico Borgo Medioevale, che ha nella Confraternita di San Sebastiano la più antica e longeva congregazioni del paese,

Il fulcro di questa tradizione risiede nell'azione processionale. Infatti, il giorno precendente la festa, viene tagliato un albero di alloro appositamente coltivato nei boschi dalla confraternita di San Sebastiano, detta dei "bastianin".

L'alloro viene avvicinato all'albero al quale era stato legato San Sebastiano per uno dei martiri subiti, venendo trafitto da decine di frecce.

All'alloro vengono attaccate ostie colorate. L'albero è poi portato in processione dai membri della locale confraternita. Alla fine della processione e dunque della giornata invernale l'albero viene "spogliato" di rami e ostie.

Chiunque può fare un'offerta alla confraternita. A seconda dell'entità dell'offerta si danno in cambio rami di grandezza differente ed un diverso numero di ostie.

Tutto viene conservato, le ostie per venir mangiate in caso di malattia, mentre il ramo si mantiene sino alla festa seguente, quando viene preventivamente bruciato.

La presenza dell'albero è legata ad una dimensione ancestrale, in cui l'elemento cristiano si salda al culto pagano arcaico per le presenze naturali.

DESCRIZIONE TRATTA DA http://www.riviera24.it/home/index.cfm
Il video di Pier Ligi Balestra
La foto del ritratto di Dolceacqua è di Oreste polidori di Dolceacqua


Il video di
                                                         Guarda il video



24/01/11

Dolceacqua sulla copertina delle Pagine Bianche

Sono circa 105.000 i volumi distribuiti in Provincia di Imperia delle Pagine Bianche (il vecchio elenco telefonico) che, vede per l'edizione 2010-2011, in copertina la foto di Dolceacqua.
Dopo aver scoperto di essere lo sfondo in una delle pubblicità televisive della Sammontana (in onda sulle reti nazionali), il ponte medioevale ed il Castello, che più di 100 anni fa stregarono Claude Monet, oggi sono protagonisti nella copertina del più diffuso e consultato volume, dalle famiglie italiane.

Le foto delle copertine di tutta Italia, per l'edizione di quest'anno sono a promozione del Concorso “Passione Italia”.

In occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, l’iniziativa si pone l’obiettivo in primis di promuovere l’identità nazionale attraverso la raccolta di un prezioso patrimonio iconografico e narrativo frutto dei numerosi talenti presenti nelle diverse realtà provinciali, valorizzando così

17/09/10

Autunnonero Festival Internazionale di Folklore e Cultura Horror a Dolceacqua

Festival Internazionale di Folklore e Cultura Horror


Per Autunnonero 2010 due grandi appuntamenti da non perdere: la Halloween Gothic Fest a Dolceacqua e il Convegno di Studi sul Folklore e il Fantastico a Genova


Sabato 30 e domenica 31 ottobre, nel centro storico di Dolceacqua (IM), spettacoli, grandi concerti ed esclusive, degustazione di cioccolato e di prodotti tipici. Il 13 e il 14 novembre a Genova - Castello d’Albertis esperti e studiosi di folklore e fantastico a confronto




23/04/10

Ronde del Rossese




La Ronde del Rossese di Dolceacqua si svogerà il 29-30 maggio 2010 in Val Nervia(Provincia di Imperia) terra del vino Rossese di Dolceacqua su un percorso su asfalto di
10,20 km. da ripetere quattro volte di cui tre valide per la classifica. La lunghezza totale
delle prove sarà di km. 40,80 su un percorso totale di km. 109,60. Gli spazi logistici
saranno localizzati in Località Bigauda a Camporosso per il parco assistenza e in Piazza
Garibaldi e in Piazza S.Filippo a Dolceacqua per la partenza ed arrivo, riordino e direzione
gara.
Saranno ammesse, con apertura anche ai concorrenti stranieri, le seguenti vatture:
- Vetture di Produzione (Gr. N)
- Vetture Turismo (Gr. A)
- Vetture Super 1600
- Vetture Super 2000
- Vetture WRC
- Gruppo R
- GT
- Racing Start
- Vetture fuori omologazione
- Vetture storiche, per un massimo di 10 (a discrezione degli organizzatori).
La Manifestazione si svolgerà in abbinamento a “I tesori della Riviera dei Fiori”, evento
enogastronomico organizzato dalla Comunità Montana Intemelia per la presentazione al
pubblico delle nuove produzioni di vino e olio dei produttori locali.
Programma
giovedì 30 aprile apertura delle iscrizioni c/o AC Sanremo servizi, tel +39.0184.572325
venerdì 21 maggio chiusura delle iscrizioni
sabato 29 maggio ore 17,00 - Apertura Parco Assistenza Loc. Bigauda, Camporosso.
ore 08,30 - 13,00 verifiche sportive
ore 09,00 - 13,30 verifiche tecniche
ore 14,00 - 18,00 ricognizioni tre passaggi con strada chiusa contromano
ore 21,00 - pubblicazione orario di partenza
domenica 30 maggio ore 07,50 - Partenza del 1° Concorrente
ore 09,40 – 1° Riordino a Dolceacqua
ore 12,20 – 2° Riordino a Dolceacqua
ore 15,00 – 3° Riordino a Dolceacqua
ore 17,10 – arrivo del 1° Concorrente
ore 17,30 – Premiazione.
ore 20,30 – pubblicazione delle classifiche
ore 21,00 – chiusura Parco Assitenza.
per informazioni: www.acisanremo.it
contatti: ufficiostampa@acisanremo.it

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale

18/01/10

Il 'Collare Leonardo Da Vinci' al Comune di Dolceacqua


Al Comune di Dolceacqua è stato assegnato il Primo Premio del “Collare Leonardo da Vinci” promosso dall’Associazione Culturale “Athena” di Catania con la seguente motivazione “Per il suo fervido e generoso contributo all’affermazione per le Arti e la Cultura per l’anno 2009”.

Il premio, ritirato in occasione della premiazione, dall’Artista Elio Lentini che vive ormai da anni a Dolceacqua, è un riconoscimento alle molteplici attività culturali che il piccolo Comune dell’entroterra del Ponente Ligure, da anni realizza in collaborazione con Associazioni ed artisti: mostre, teatro, premi letterari, presentazioni di libri, concerti sono ormai una realtà costante. A questi si aggiunga la sempre più costante crescita di laboratori artigianali ed artistici nel centro storico.

“Un riconoscimento inaspettato – dichiara il Sindaco Fulvio Gazzola – e per questo maggiormente gradito, che ci rende orgogliosi e conferma come gli sforzi fatti i questi anni nell’investire in eventi culturali possa dare risultati importanti in termini di immagine, anche a livello nazionale. A nome dell’Assessore alla Cultura Jamila Chilà e di tutti gli Amministratori, sento l’obbligo di condividere questo Premio con tutti gli artisti che hanno partecipato ai vari eventi teatrali, musicali ed espositivi; tra questi il Maestro Barbadirame recentemente scomparso. Ma il principale riconoscimento và a Renato Gamalero, Presidente del Centro Ricreativo e Culturale di Dolceacqua che è il vero motore delle principali iniziative culturali. Amante della Cultura e dell’arte, è per me un prezioso ed insostituibile collaboratore.”
fonte http://www.sanremonews.it

14/11/09

Tra Tradizione e storie di fantasmi


Dolceacqua ha conservato anche tradizioni nate nel passato del suo mondo contadino e nelle vicende della sua storia.
La prima e forse la piu’ importante manifestazione dell’anno è la processione di San Sebastiano, che si svolge la domenica piu’ vicina alla festa del santo (20 gennaio). Si tratta di un’ arcaica festa pagana, forse di origini protostoriche.
Un’ apposita confraternita, detta dei Bastianin cura la crescita di diversi alberi in modo che ogni anno, si possa tagliarne uno di grandi proporzioni.
Trasportato nell’ oratorio di San Sebastiano nel quartiere del Borgo, la sera della vigilia della processione ostie colorate vengono appese ai rami dell’ albero per simboleggiare l’ abbondanza e la varietà dei futuri raccolti agricoli. Il giorno seguente si svolge la processione in paese e l’albero apre il lungo corteo, seguito dalla statua del santo.
La gente del posto conserva religiosamente per un anno i rami con le ostie colorate, consumate solo in caso di malattia.
Il 16 agosto la festa della michetta rievoca un episodio in cui storia, tradizione popolare e leggenda sono strettamente intrecciati. L’episodio storico è legato ai soprusi del tiranno Imperiale Doria del XIV secolo.
E’ diffusa convinzione fra gli studiosi che anche il signore di Dolceacqua praticasse lo jus primae noctis. Ma una giovane coraggiosa, una sposa diciassettenne che qualcuno identifica con Lucrezia e altri con Filomena, si rifiutò e fu gettata in prigione in catene. La Lucrezia della prima leggenda fu salvata dalla sollevazione popolare guidata dallo sposo, un certo Basso, che cacciò il tiranno per qualche tempo; la Filomena della seconda versione invece morì dopo un mese e pare che il suo fantasma vaghi tuttora inquieto fra le rovine del castello.
La vittoria del popolo contro l’ odiato tiranno fu festeggiata il 16 agosto. Si narra che per l’ occasione fu preparato un semplice dolce, la michetta, una specie di doppia brioche dal nome allusivo, riferito alla liberazione della donna. Da allora è tradizione che il mattino del 16 agosto un’ allegra brigata di giovani, accompagnati da un’ orchestrina, compia il giro dei due quartieri del paese visitando le cantine e sostando sotto le finestre delle ragazze, alle quali viene chieste a gran voce la “michetta”. Le ragazze rispondono maliziosamente calando dentro un cesto i caratteristici e trasportate da un mulo, saranno poi distribuite in beneficenza.
Nella seconda metà di agosto in un settore della piazza della chiesa si svolgono i tornei di pallone elastico. Si affrontano due squadre, formate da squadrette; il pallone è di gomma elastica, ma un tempo era di cuoio e richiedeva una notevole potenza e forza nel polso e nel pugno.
Il Natale viene annunciato da grandi di falò che vengono approntati nelle piazze dei due quartieri del paese. U foegu du Bambin richiede enormi cataste di legno, che bruciano ininterrottamente dalla vigilia di Natale ad alcuni giorni dopo.
Se queste sono le feste tradizionali di Dolceacqua, bisogna dire che molte occasioni si presentano durante l’anno per festeggiare e mettersi a tavola in allegre compagnie. Vi sono infatti le feste campestri presso le cappelle sparse nelle campagne (San Bernardo, San Cristoforo, San Rocco ecc.) e soprattutto la Madonna Addolorata: il festino inizia con la processione la seconda domenica di settembre e si protrae per diversi giorni, chiudendo l’estate in allegria.
Né si possono dimenticare i fuochi d’ artificio di agosto, che illuminano con mille luci lo specchio d’acqua ricavato fra i due ponti e rievocano l’incendio e la distruzione del castello, accompagnati da commento parlato e musicale.
Infine si ricorda che le principali feste di Dolceacqua sono allietate dalle note dalla banda musicale locale, il cui ampio repertorio si adatta alle circostanze.

09/11/09

Curiose citazioni trovate in internet su Dolceacqua


Il pane, la (dolce) acqua e i romani
Dolceacqua, entroterra di Ventimiglia. Ovviamente la guida del Touring ci erudisce sul fatto che no, il nome
proprio non c’entra nulla col fiume che passa nel paese. E noi che c’eravamo illusi. Camminiamo nelle vie
della parte più antica del borgo e ci imbattiamo in un gruppo di turisti stretti gli uni agli altri a ridere e
vociare. Chi saranno mai? E cosa avranno trovato di così divertente? Alla prima domanda rispondiamo
senza fatica quando sentiamo un grido di battaglia del tipo “Ao’, veni a legge ‘sta storia che ffà morì
darride!” In quel momento, non so perché, mi vengono in mente le lapidarie parole pronunciate un giorno
da un amico marchigiano: “I romani ci invadono”.
La fonte dell’ilarità di questo gruppo di turisti della capitale è un pannello attaccato alla facciata di una casa.
Lungo il cammino ne ho già visti degli altri: ognuno di essi racconta una tappa della storia di Dolceaqua o un
particolare dell’artigianato locale o dei dintorni del paese. Quello che abbiamo di fronte ci parla della
michetta, una tipica forma di pane prodotta e venuta in abbondanza dalle panetterie del luogo, con tanto
di cartelli pubblicitari posti all’esterno dei negozi.
La storia è presto detta, anzi, sarebbe presto detta se tra una frase e l’altra non si intromettessero i romani
con i loro commenti.
…Nel medioevo Dolceaque era sotto la dominazione di un marchese che pretendeva di applicare lo jus
primae noctis…
“Aò, che vvordì sto iusse?” “Che a prima notte er marchese te t******a ‘a moje!” “Anvedi sto s*****o!”
Finissimi, davvero finissimi.
…Un giorno alcune donne del paese si ribellarono a questa barbara usanza…
“Han fatto bene!” tuona una delle fanciulle presenti, rivolta, credo, a suo marito. “E se ‘un la smetti de
comportarte come ‘n burino fai anche te come er marchese: ta’a puoi pure scordà!”
Finissima, davvero finissima. E meno male che era il marito a non doversi comportare come un burino.
…Le paesane riuscirono a organizzare una rivolta contro il marchese che fu costretto a emettere un editto
che cancellava lo jus primae noctis. Per festeggiare la vittoria, le fornaie di Dolceacqua crearono un pane
dalla forma davvero particolare, che ricordava “la parte privata delle donne”…
“Aò, han fatto er pane a forma de ******! Gajarde! Pensa che forma j’avrebbero dato se avesse vinto er
marchese!”
Finissimi, semplicemente finissimi.
…Le signore diedero a quelle pagnottine lo stesso nome con cui, in dialetto, si riferivano a quella parte di
loro stesse: la michetta.
“Aò, damme du chili de michetta!” dice uno dei romani mentre batte con forza una mano sulla spalla di
quella che, credo ancora per poco, poteva essere la sua fidanzata o sua moglie. Scoppio di ilarità generale,
con tanto di battute su quanti chili di pane comprare, a che prezzo (carissimo, questa è l’unica cosa su cui
tutti sembrano d’accordo) e soprattutto con quale frequenza.
Finissimi, definitivamente finissimi.
Eppure mi ritrovo anch’io a non riuscire a smettere di ridere. Perché? Perché lo stesso pannello che stanno
leggendo i romani (finissimi!) lo si può trovare appeso a poca distanza da lì, tradotto in diverse lingue a uso
e consumo dei turisti stranieri, siano essi inglesi, francesi o tedeschi. Naturalmente, la prima cosa che faccio
è andare a leggere l’ultima parte della storia, quella che parla del pane a forma di quella cosa lì. Sono
curioso di scoprire come venga proposta la similitudine agli amici stranieri. “The female private part” recita
il cartello per gli inglesi. “La parte privata delle donne”. E io che pensavo che quella più privata di tutte
fosse la carta di credito. Ingenuo.
Mi lascio la mandria di romani alle spalle e continuo a passeggiare. Nonostante la mia volontà di mettere
quanto più spazio possibile tra me e loro, non faccio molta strada. Mi ritrovo infatti a passare davanti a una
panetteria e a buttare un occhio alla vetrina. Tra le ceste di pane spunta un cartello “Qui michette”. Mi
immobilizzo. “In che senso?” mi interrogo. Alzo gli occhi e incrocio lo sguardo della commessa che aspetta
all’interno, a pochi passi dalla porta. Vorrei tanto entrare e porre la domanda così, in maniera diretta e un
po’ surreale. Magari ci faremmo due risate e poi, con grande pragmatismo, lei mi rifilerebbe mezzo chilo di
pane (pagato oro) prima di congedarmi. E mi ritroverei da lì a poco a sbocconcellare pagnottine in giro per
Dolceacqua
Ma qualcosa mi consiglia di procedere oltre: dietro di me già sento le voci dei romani che si avvicinano.
“Ao’! Guarda che ce stà scritto sur cartello!” “Famme vede! Famme vede!” gli fa eco qualcun altro. Non ho
dubbi: loro non si fermeranno di fronte a valutazioni di opportunità o educazione. Entreranno e parleranno
con la commessa. Porranno le domande che io non ho avuto il coraggio di porre, faranno battute che io non
avrei nemmeno avuto il coraggio di pensare. E investiranno metà del loro stipendio comprando dodici chili
di pane, del tutto inutili, che finiranno per diventare stantii prima che i barbari li abbiano mangiati. Ma sono
fatti così, esagerati e caciaroni in tutto e per tutto. Eppure, a modo loro, sono anche simpatici. E poi…
com’è che diceva il mio amico marchigiano? “I romani ci invadono”. E pensare che i suoi erano originari di
Latina. Misteri della geografia italiana.
Andrea Borla


Ringraziamo per il testo www.andreaborla.com


27/10/09

Rossese di Dolceacqua citato nella "Guida al Vino Quotidiano 2010"

Riviera Ligure di Ponente Pigato Le Russeghine 2008 "Bruna"; Rossese di Dolceacqua Beragna 2008 "Ka" Manciné; Colli di Luni Vermentino 2008 La Felce; Riviera Ligure di Ponente Vermentino 2008 "Maria Donata Bianchi". Sono le etichette ligure segnalate dalla nuova "Guida al Vino Quotidiano 2010. I migliori vini d'Italia a meno di 10 euro in cantina" di Slow Food Editore. "Le cantine segnalate, di cui si raccontano la storia e lo stile di produzione, sono 1700 e per ognuna di queste sono indicati fino a tre vini con un rapporto molto favorevole qualità/prezzo - dicono i curatori Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni - Tra queste 4000 etichette, 300 si sono aggiudicate il nostro massimo riconoscimento, mentre i restanti vini sono segnalati con una o due stelle a seconda del punteggio raggiunto nelle nostre degustazioni alla cieca".

fonte www.riviera24.it